Molto spesso i trasformati vengono pensati e prodotti con lo scopo principale di valorizzare economicamente una materia prima di qualità inferiore.
Esiste, all’ingrosso, un' apposita categoria di frutta da conferimento, la frutta da industria, e già il nome la dice lunga sull’attenzione alla materia prima che sarà lavorata.
Noi crediamo che il trasformato abbia la stessa dignità del prodotto fresco.
Per il consumo diretto, alcuni difetti della frutta riguardano esclusivamente l’aspetto estetico: calibro, uniformità del colore, simmetria del frutto, macchie della pelle;
oppure la conservabilità: piccole screpolature, rottura del picciuolo, mentre altre pregiudicano maturazione e gusto: vitrescenza, butteratura amara.
È noto ormai che con uva scadente non si fa un buon vino, carne di bassa qualità dà arrosti pessimi e via dicendo.
Nei nostri trasformati usiamo tutta la frutta priva di difetti che interessino maturazione e gusto poiché ciò che è alla fine veramente importante è la qualità organolettica e nutrizionale di ciò che si mette in bocca.
Nelle fasi di produzione, al netto di attività “alchimistiche”, non è possibile migliorare la qualità della materia prima, tutto il lavoro è rivolto a disperderne il meno possibile.
È questa la filosofia che accompagna i nostri prodotti e che ritroverete dentro ogni singola bottiglia.